COS'È: il progettone di Scorsese e Jagger.

I grandi nomi buttati lì insieme nei teaser mi perplimono sempre molto: solitamente sono sinonimo di tanto fumo e zero sostanza.
Quindi mi sono approcciata a Vinyl con molta curiosità ma un po' di dubbio.
Al sesto minuto realizzo che ci son i New York Dolls.
Ricomincio. Cazzo, si fa sul serio, allora.


Uno dei punti salienti di Show Me A Hero (sempre HBO, visto ma non recensito perché sono un cane, scusate) è l'idea di fondo che i personaggi storici non sempre riconoscono quanto siano importanti le loro azioni in un particolare momento. Fanno quello che pensano sia meglio per ragioni politiche o per istinto e poi, se sono fortunati, passano il giudizio della storia.
Lo stesso non si può dire del personaggio centrale di Vinyl, Richie Finestra (Bobby Cannavale, a quando pare legato a doppio filo con suo personaggio dal fatto di avere un cognome cretino). E ci sta: in qualità di dirigente di un'etichetta discografica - la American Century - il suo lavoro è predire il futuro, trovare il prossimo grande idolo sul palco, individuare esattamente chi sta per essere importante nel grande schema del dio della musica, o almeno chi sta per vendere il maggior numero di dischi.
Credo sia giustificato così il voice over che è anche nella testa di Richie.
Vinyl sembra quindi più lo spaccato della vita di una persona che il quadro di un momento storico.
Oppure le due cose possono coincidere?

"So this is my story, clouded by lost brain cells, self-aggrandizement, and maybe a little bit of bullshit."
Richie è il profeta del punk e del rock newyorkese e Scorsere+Jagger vogliono ricordarci quanto sia stato importante questo movimento di cui, forse, non ci ricordiamo troppo spesso.
È un caso che Vinyl esca l'anno in cui a Londra si festeggiano i 40 anni del movimento punk? Non credo.

Scorsese sa come rappresentare il ventre della NYC anni '70 e lo fa portando la sua eleganza in un ambiente che di elegante non ha nulla (la regia ci fa accompagnare Richie mentre scende una scala immersa in una malaticcia luce verde, col pavimento cosparso di siringhe e piena di drogati alle pareti, sorvolando con nonchalance su un tizio che si fa un pompino in un angolo).
Come spesso accade l'incredibilità della storia narrata risiede proprio nel fatto che quasi nulla è inventato (Marcer? Check), nonostante ci siano dei dettagli un po' troppo spinti (non mi aspetto una ricostruzione fedele al 100%, ma le performance di Zebedeo Row come Robert Plant son un po' troppo grossolane, mentre l'edonismo dei Led Zeppelin è stato ben documentato) e di nuovo il buon Martin ci ricorda di nuovo come si gestiscono magistralmente gli interludi surreali.
Non che ci fossimo scordati The Wolf Of Wall Street, ma insomma: se i prossimi episodi ci regaleranno altri momenti come quello di Bo Diddley, ci dobbiamo aspettare una grande serie tv.

Ah, sì, ovviamente Spotify non si è lasciata scappare l'occasione e ogni settimana aggiorna questa playlist.


Se siete furbi, non ve la fate scappare neanche voi.


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Edna Von V
Se c'è qualcosa di più importante del mio ego su questa nave, la voglio catturata e fucilata.

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