COS'È: il primo film su Steve Jobs, perché l'altro era catalogabile sotto la voce 'spreco di pellicola'.

Quando ci si approccia a un film del genere, su un personaggio pubblico di cui bene o male sappiamo (o crediamo di sapere) quasi tutto c'è sempre grande confusione perché le nostre aspettative sono alle stelle, esattamente come quando guardiamo l'adattamento da un romanzo.
Qui come aggravante c'è anche il fatto che di Steve abbiamo un'opinione 'personale' perché l'abbiamo visto in vita, l'abbiamo sentito parlare prima di tutto.
Quindi la gente va al cinema e ne esce dicendo 'è un brutto film'.
No: forse era più bello il film che ti eri fatto tu, nella tua testa, ma questo è un problema che risolverai col tuo analista.
Perché la verità è che Steve Jobs è un bel prodotto. Punto.


'Eh, ma non parla della Pixar'.
Oppure 'Ma la presentazione importante è stata quella dell'iPod'.
O ancora 'Ma mancano dei pezzi'.
Certo, tutto vero, perché i film SI FANNO COSÌ: si prendono alcuni eventi e si usano a simbolo di altro. Lo scoprite davvero ora per la prima volta?

E poi la mia preferita: 'Il film è teatrale'.
Io qui vi prederei a manganellate sui denti. È Danny Boyle, OVVIO che è teatrale.
Non vi cito la sua filmografia (chi si lamenta di questo suo tratto caratteristico evidentemente non ha mai visto un suo film), ma cavolo: la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Londra ce la ricordiamo tutti.
Ed è sua.
Cosa non vi torna?

Molte inquadrature sono claustrofobiche perché è la sensazione che (probabilmente) si prova a vivere una vita di quel tipo, con tutti che ti stanno addosso e vogliono un pezzo di te: niente spazi sicuri, niente privacy, niente possibilità di esporre il fianco.
Personalmente mi sono piaciute anche alcune frasi che Sorkin mette in bocca al Fassbender, una su tutti l'approccio di Apple alla tecnologia: mentre il cinema e la tv ne davano un'immagine terrificante (ne abbiamo già parlato), Jobs immagina un mondo in cui l'hi-tech ti accoglie con un saluto caloroso.
E questa è solo una delle tante prove che dimostrano come la sceneggiatura di Sorkin sia ben pensata e ben strutturata.

Steve Jobs è un bel film perché è scritto bene, è avvincente, diverte e non annoia.
Credo dia anche un bello spaccato della persona che era Jobs, raccontando con grazia il lato umano (...) dietro una mente visionaria.
Se non lo capite è perché non siete dei visionari. E anche sul vostro lato umano ho dei dubbi.



GUARDALO SE:
hai detestato Jobs (l'altro film, dico)

EVITA SE:
ti aspetti la beatificazione di Steve Jobs
vuoi un biopic minuto per minuto.



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Edna Von V
Se c'è qualcosa di più importante del mio ego su questa nave, la voglio catturata e fucilata.

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1 commento:

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