[lo fate anche voi l'inutile post di fine anno, vero?]




















Sono alla scrivania con la testa tra le mani, gli occhi che pulsano e la tosse.

Vale, che c'è che non va? È quella cosa?

Scuoto la testa in orizzontale e poi in verticale: è il mio modo per dire sì, mia madre lo sa.

Quante parole hai scritto oggi?
Dieci.
Dieci? Beh, è un gran risultato, conoscendoti!
Credo di sì, ma non so in che ordine vanno.
Tolstoj diceva che la grande letteratura è riconducibile a due sole trame: un uomo che parte per un viaggio o uno straniero che arriva in città.
Ho ancora una tredicesima di tempo libero da spendere: vorrei usarla per capire quale delle due storie sarà la mia nel 2016. E quale è stata quella del 2015, che un anno così confuso non mi capitava dall'adolescenza.
Pensateci anche voi, anche se siete tra quelli che non pianificano, come me.
Soprattutto se siete tra quelli che non pianificano come me perché l'improvvisazione è la pratica meno improvvisata che ci sia. 


Ci vediamo nell'anno nuovo.
Divertitevi.

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Edna Von V
Se c'è qualcosa di più importante del mio ego su questa nave, la voglio catturata e fucilata.

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