Le Vite Degli Altri (Florian Henckel von Donnersmarck, 2006)

Cioè, io bestemmio in quattro lingue per mettere il coso dei cookies, e poi Blogger mi aggiunge il suo, così, senza avvisare nessuno.
Vabbè.

COS'È: Paranoiaparanoia.

Carissimi, sono in ferie da 72 ore; 72 ore durante le quali non ho fatto altro che mangiare ininterrottamente e vi dirò che ne vado discretamente fiera. Tutte robe assolutamente dietetiche, come braciole di maiale, lardo di colonnata, pizza ai peperoni e uno dei vostri parenti glassato.
Ora sono qui che simulo un pitone che ha ingurgitato un cammello e per caso mi è passato davanti agli occhi Le vite degli altri.

Cosa c'entra? C'entra.
Questo film non tratta di un argomento leggero, esattamente come il mio menu: parla della Stasi (Ministerium für Staatssicherheit, Ministero per la Sicurezza di Stato) e della DDR (Deutsche Demokratische Republik) e trasuda di conseguenza squallore da tutti i pori della pellicola, esattamente come io sto sudando frittura.
Chi è stato alla Ex Berlino Est capisce cosa intendo: casermoni tristi, tutto grigio, piazze grandi e spoglie, uomini grigi con cappotti beige e ombrelli neri, e mai nessuno che rida o faccia una battuta o citofoni a un campanello per poi scappare.
Questo oggi, tu pensa nel 1984.

Il film è la storia di un impiegato della Stasi che viene messo a spiare giorno e notte uno scrittore sospetto. Già vi vedo fremere dalla voglia di vederlo.
Ad aumentare l'iniziale rottura di coglioni c'è il fatto che lo scrittore inizialmente non pare fare nulla di sospetto. Ma poi muore l'amico Albert, regista censurato dal regime e ormai in declino, e allora Scrittore si sveglia e scrive un articolo-denuncia da inviare allo Spiegel, nella Germania Ovest.
Uuuuuh, brividi.
Vabbè, sentite, la trama è complessa, io ve la faccio breve.
Quando lo spione si rende conto che sta uscendo fuori roba scottante e che dovrebbe subito fare rapporto al capo-Stasi, inizia però a coprire Scrittore e redigere rapporti fasulli.
Perché? Perché Spione, la cui vita è la vita degli altri, degli spiati (taaaaac, titolo), in parte si rende conto della follia di questo sistema di spie e spiati, anch’esso macchiato di favoritismi e marchette da ministri che vogliono il potere e col socialismo hanno forse poco a che fare, e in parte si è affezionato e identificato con la vita di Scrittore.
Come finisce il film? Un po’ male, un po’ bene (?), un po’ veramente non sono in grado di riassumere tutto a causa delle costicine di mucca che mi premono sul cervelletto e quindi vedetelo, è molto bello.

Naturalmente quando finisci di vedere Le Vite Degli Altri ti assale come un leggero panico da cimice nascosta sotto il letto.
Qualcuno mi sta ascoltando?
Che verbali redigerebbe sulla mia vita?
Devo sparlare di AL, che faccio metto la musica a palla e bisbiglio?
'sto film mi mette sempre anZia, infatti giro da tre ore per casa con una lavagnetta e comunico con gli altri così, perché che ne sai, vatti a fidare.
Mia madre scuote solo la testa.

Comunque io von Donnersmarck l'ho odiato per anni perché questo capolavoro di film è la sua opera prima e si è preso pure un Oscar.
Poi però ha girato quella merda immonda di The Tourist e ho pensato che allora il karma esiste davvero.

Dopo la recensione più inutile sulla faccia di TFHO vado a mangiare le more che ha raccolto la mia mamma.

Ore 14.20: il soggetto VV85XVII ha appena finito di pranzare ma reclama ancora pappardelle al sugo di cinghiale
Ore 13.00: il soggetto parla al telefono di cose noiose e afferma di dover fare la valigia ma di non aver voglia di farla per manifesta depressione
Ore 16.00: il soggetto si lamenta perché ha mal di pancia
Ore 16.13: il soggetto mangia un gelato
Ore 16.20: il soggetto dice frasi come Parla piano che ho appena riviso Le vite degli altri
Ore 16.30: musica a tutto volume, non capisco nulla.
Fine del verbale.

Sooca.