Ore 06.00 di stamattima: mi sveglio e realizzo, senza apparente motivo, che non scrivo sul blog dal 1936.

Ore 06.05: siccome non mi riaddormento decido di scrivere su un film che ho visto da tempo, che tutto quello che c'è al cinema l'ho visto ma ancora non riesco a parlarne (sì, Terminator, Sì).

Ore 06.10: mi ricordo di avere la rubrica STASERA IN TV praticamente abbandonata a se stessa. Riesumiamola mi dico.

Ore 6.12: stasera su Italia 1 fanno Omen. Siccome fa schifo, avvisiamo gli amici del blog che ancora non l'hanno visto.

Ore 7.00: finisco il post soddisfatta, segnandomi un memo mentale di pubblicarlo stasera.

Ore 21.00: per scrupolo ricontrollo la programmazione televisiva di oggi. Date le conseguenze di tale gesto, mi sento di consigliarvi di non farvi mai e poi mai venire scrupoli. MAI.

Ore 21.01: in realtà il film su Italia 1 è THE LOSERS, che manco so cos'è. Come ho fatto a confonderli? Boh.

Ore 21.02: Disperazione. Cristo è chiamato in causa svariate volte. Che faccio? Mo' 'sto post non centra una mazza.

 - - - DATI NON RECUPERABILI A CAUSA DELL'INSTABILITA' MENTALE DEL SOGGETTO CHE FORSE IN OMAGGIO AL FILM BESTEMMIA ALACREMENTE - - - 

Ore 22.00: fanculo, vi peccate il post e ringraziate anche.

COS'È: Omen è il remake paroparo frame per frame dell’omonimo film del 1976 con Gregory Peck, e parla di un problema che tutti noi sentiamo vicino e che viene prima delle bollette, del mutuo, della sterilizzazione del gatto e dell'affitto della casa per le vacanze: la nascita dell’anticristo. Uno non ci pensa mai, a questa cosa, strano.

L’ambasciatore americano a Roma, interpretato da un giovine attore che per brevità e per aderenza alle sue doti attoriali chiameremo Tronco, vive nella Maggggica con la giovine moglie bionda.
Lei rimane incinta e partorisce nell’ospedale dei cappuccini, un luogo lugubre e angosciante, pieno di crocifissi e stanze tetre che secondo me esiste veramente negli scantinati di S. Pietro.
Vabbè, il parto si complica finché un sacerdote sorridente come un avvoltoio comunica al nostro che il bambino è morto e la moglie è salva per miracolo, ma BANDO ALLA TRISTEZZA: loro pensa che culo hanno per le mani un altro bambino nato quella stessa notte da madre subito deceduta che sarebbe disponibile per uno scambio.
Beh, dice l’ambasciatore, che me frega tanto so’ tutti uguali sai che c’è incartamelo che me lo porto e non lo dico a mia moglie. Tanto.

Stacco

Passano degli anni e i due insieme a Damien – il piccolo fagiolo – si sono trasferiti a Londra dove vivono in una casa di cui nessuno saprà mai la metratura con precisione
È il giorno del compleanno del bambino quando iniziano ad accadere cose strane. Durante i festeggiamenti, una bambinaia si suicida gettandosi dal tetto della villa con al collo una corda a mo’ di impiccamento spettacolare. Poi Damien va allo zoo per distrarsi e le scimmie si incazzano e spaccano i vetri e tutti gli animali si turbano. Poi viene presa una nuova tata un po’ stranuccia che procura al bimbo un cane nero che urla DIMOGNO da ogni inquadratura e che dorme sempre ai piedi del piccoletto. In tutto ciò, mentre il padre finge che tutto sia ok, la madre inizia ad avere qualche sospettuccio, forte anche del fatto che sopra al lettuccio l'angioletto bello ha un disegno di tre navi crociate (?) e di un mostro nero gigante (!). Qualsiasi psicologa osservando i disegni avrebbe capito tutto, ma loro no, niente.
Non paga, la madre inizia a fare incubi inquietanti, e scopre di essere incinta. Parallelamente, un sacerdote pazzo che ha scoperto tutto inizia a inseguire l’ambasciatore per annunciargli chi cazzo si è messo in casa. Ma non lo fa chiedendogli un appuntamento e preparandosi un discorso comprensibile e ragionato. No. Lo ferma negli ascensori e gli urla frasi come Quando tutti i giudei torneranno a Sion un bambino uscirà dalle acque e le terre getteranno fuoco su di noi e sua madre era una sciacalla e io e te moriremo e anche tua moglie non se la passerà gran bene.

Ma che cazzo, quanto sei cretino da uno a dieci? 

L’ambasciatore naturalmente si irrita e lo fa cacciare dai buttafuori, e il prete pazzo ci riprova e lo rincontra e gli dice di nuovo La montagna della morte verde smeraldo e i giudei e Gerusalemme e maria maddalena i tre porcellini Cristoforo colombo ponte ponente ponteppì. 
Questa volta Tronco si spaventa un pochetto, anche perché una serie di eventi catastrofici iniziano ad avverarsi: moglie viene gettata dalle scale dal piccolo infame, e poco dopo uccisa in ospedale dalla governante (che sì, era un’adepta di Satana). Il padre capisce che il bambino porta male e insieme ad un fotografo che aveva collegato la nascita del bambino a vari altri funesti eventi di cui la Bibbia straparla nel divertentissimo capitolo dell’Apocalisse decidono di uccidere il bambino. 
Vanno a Subiaco, dove sta il prete che la notte della nascita aveva scambiato i bambini. Il prete gli dice La madre di Damien era una specie di sciacalla-cagna ed è morta e sepolta a Cerveteri. Allora i due vanno al cimitero perché non si fidato finché scoperchiano la tomba e vedono lo scheletro di una bestia orrenda e capiscono che da qui in poi saranno cazzi.
Subito dopo, perché ormai i colpi di scena viaggiano alla quota di 3 al minuto, l’ambasciatore scopre che deve ammazzare il bambino in una chiesa con sette pugnali disposti in modo da formare una croce e poi spargere il sangue sull’altare. 
Una cosa facile facile.

Volete sapere se ce la fa ad eliminare il regazzino? Eh? No perché mi rendo conto che potrebbe essere un duro colpo per tutti voi sapere ora, adesso, di martedì sera, che l’anticristo non è stato ucciso e lotta e combatte insieme a noi.

Ora.

Va detto che il regista ci diletta con scene come quella dell’ambasciatore che ritorna a Roma per indagare nell’ospedale e chiede informazioni ad un tassista romano che gli risponde in romanaccio stretto una roba che non centra un cazzo mentre Roma è descritta tipo Il Cairo ma con la presenza imponente e lugubre del Vaticano con le suore che vendono i ciondoli in mezzo alle strade e operai che trivellano i tombini a torso nudo. 
Che, in effetti, a parte la rappresentazione estremamente ingenua, è così.

Per il resto, il film è una copia piatta dell’Omen originale che io ho visto anni fa e che mi pare avesse qualche punto in più rispetto a questa cosa qui. La favola dell’anticristo, come d’altronde quella della trinità, di dio e degli angeli e dei santi, affascina molte persone e per questo credo che sempre ci faranno film e ne racconteranno la storia. 
 Non ho altro da dire, a livello cinematografico il film non vale una sega e soprattutto non ho mai capito perché rifare un remake uguale all’originale: se è un omaggio ti è venuto male, mi spiace.

Poi, spezzo una lancia in favore di questo povero rEgazzino che solo perché è il figlio di satana viene trattato male e tutti lo scherzano e vanno appresso a gesù che era buono e bello e gnegnegnè, e secondo me non è pedagogicamente corretta questa discriminazione tra bambini.


GUARDALO SE:
non perdi un film sul dimoGno

EVITA SE:
volevi vedere The Losers (ma dio, come ho fatto a sbagliare?)



About the Author

Edna Von V
Se c'è qualcosa di più importante del mio ego su questa nave, la voglio catturata e fucilata.

Related Posts

0 commenti