Forse vi eravate persi la lettera aperta di Mastrandrea a 'Martino' (io me la ricordo perché ottobre 2014 è stata una vera merda emotivamente parlando e dopo aver letto il Messaggero mi son detta Ma sì, dai, facciamoci del male per benino, rivediamo 'sto film)(son cintura nera di masochismo), ma quasi sicuramente state scaricando Amore Tossico.

Caligari è strano: non si parla di lui per anni e poi, quando torna in voga (per i motivi sbagliati, solo i motivi sbagliati), si dicono sempre le stesse cose, come se i suoi film alla fine non li avesse mai visti nessuno e quindi copi a destra e a manca.
Io non voglio essere così banale - almeno lo spero - quindi niente, volevo solo dire che secondo me la scena finale di Caro Diario e quella di Amore Tossico sono degli omaggi molto fighi a Pasolini, ma quella di Caligari vale tremila volte quella di Nanni Moretti, pure se lui ha fatto un piano sequenza con sotto Keith Jarrett.

Cesare e Michela neanche sanno che quello che si intravede dietro di loro è il monumento a Pasolini.
È la percezione della realtà che possono avere solo i non riqualificabili: fuori dal mondo, fuori dalla società, fuori dall'intenzionalità.
Neanche noi, all'inizio, sappiamo dove si svolge la scena: è con un movimento sobrio, quasi impercettibile, come se si svegliassero, che anche noi scopriamo all’improvviso quel monumento proprio subito dopo che si sono fatti.
E penso che bisogna avere un grande coraggio per girarla così questa scena.
Il coraggio di quelli che sanno che 'sto posto è una battaglia e riconoscono gli occhi di verrà spazzato via al primo colpo.

Ci fosse giustizia questi momenti sarebbero non dico meno dolorosi - troppa grazia, per carità - ma quanto meno più rapidi.
E invece tre film in tre anni.

(Sì, la foto è bianca, solo per abili solutori)

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Edna Von V
Se c'è qualcosa di più importante del mio ego su questa nave, la voglio catturata e fucilata.

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