X-Men: Days of Future Past (Bryan Singer e Matthew Vaughn, 2014)
COS'È: il settimo film dei mutanti, per molti versi decisamente migliore dei precedenti, ma per molti altri pessimo come sempre.
Lo ripeto e spero sia l'ultima volta (non lo sarà): non me ne frega assolutamente niente delle differenze tra fumetto e film.
Sono due mezzi diversi, con linguaggi diversi e peculiarità diverse: che si cambi tutto ciò che è necessario.
Certo, qui alcune modifiche sono 'gratuite' (il rimanere più adesi al formato cartaceo avrebbe calmato i fan più autistici), ma riescono a trovare una loro coerenza interna, quindi chissenefrega se era Kitty e non Logan a tornare indietro, se sono vivi dei mutanti che non dovrebbero esserlo, se le sentinelle sono diverse, ecc...
Anzi, dirò di più: se ci fossero state ANCORA PIU' modifiche, probabilmente i macro errori sarebbero stati risolti.
Perché sì, la narrazione funziona - a modo suo - ma praticamente è portata avanti tramite spiegoni e frasi ad effetto.
Lo ripeto e spero sia l'ultima volta (non lo sarà): non me ne frega assolutamente niente delle differenze tra fumetto e film.
Sono due mezzi diversi, con linguaggi diversi e peculiarità diverse: che si cambi tutto ciò che è necessario.
Certo, qui alcune modifiche sono 'gratuite' (il rimanere più adesi al formato cartaceo avrebbe calmato i fan più autistici), ma riescono a trovare una loro coerenza interna, quindi chissenefrega se era Kitty e non Logan a tornare indietro, se sono vivi dei mutanti che non dovrebbero esserlo, se le sentinelle sono diverse, ecc...
Anzi, dirò di più: se ci fossero state ANCORA PIU' modifiche, probabilmente i macro errori sarebbero stati risolti.
Perché sì, la narrazione funziona - a modo suo - ma praticamente è portata avanti tramite spiegoni e frasi ad effetto.