Nuovo anno

E so già che accadrà sempre più o meno la stessa cosa.
Che prima di iniziare a scrivere, inconsciamente, penserò alle persone che leggeranno come ai miei nemici.
È una cosa priva di ogni rancore. Però guardo il mio virtuale foglio bianco, e penso o dico: Dai, facciamogli il culo.
Sono i miei antagonisti. Sono lì perché si aspettano qualcosa, e io devo convincerli. È come andare in scena. Fare uno spettacolo.
Però non sono un attore. Non ho una parte. Sono me stessa e basta, e a volte neanche per intero.

Greimas elaborò una teoria, quella degli attanti. Ovvero persone che svolgono un compito, che hanno un ruolo, ma non sono personaggi, non sono attori, sono loro stessi, all’interno di un piano. Quando scrivi sei un attante. Non ti metti nessuna maschera e non hai nessun copione, ma l’obiettivo è quello di lasciare senza parole.
Quando capita anche a te, allora il momento è perfetto.
Doctor Who - Last Christmas (2014 Xmas Special)

COS'È: lo specialone di Natale che ci serviva per affrontare emotivamente il dramma di Death In Heaver e che io recensisco anche se non ho fatto lo stesso con le ultime puntate dell'ottava stagione.
Perché?
It's a long story.
#soocate

Gli speciali di Natale sono delle brutte bestie: l'unione tra le festività e il sci-fi whoviano crea spesso dei mostri (2008, Voyage of the Damned, orrendo), ma fortunatamente non sempre.
Stavolta è una di quelle che vanno per il verso giusto, segnando anche un notevole miglioramento rispetto agli ultimi anni. Last Christmas è, inoltre, uno degli episodi più horror di Peter Capaldi che per molti è già uno Scrooge fatto e finito, quindi perché non approfittarne?
Lo Hobbit - La Battaglia Delle Cinque Armate (Peter Jackson, 2014)

COS'È: ce l'abbiamo fatta, amici: è finita anche questa sofferenza.

Premessa: ho amato la trilogia del Signore Degli Anelli (ma va'? Chissà come mai si chiama così questo blog) e la riguardo sempre volentieri.
Mi ha fatto piacere vedere quel mondo (per anni solo immaginato) prendere vita davanti ai miei occhi e, con la giusta terapia, sono riuscita a perdonare a Jackson delle cose che sul momento non credevo perdonabili.
Sì, ok, ha fatto diventare il film una storia d'amore fra Aragorn e Arwen, Gimli gli è servito solo come linea comica, Legolas è stato lo spunto buon per gli effetti speciali e (sono ancora un po' turbata per questo, lo ammetto) ha mandato Frodo a Osgiliath (PERCHÉ??), ma tutto sommato mi è andato bene, è stato bello.
Credo che, nazisti del fantasy e ammiratori di Tom Bombadil a parte, siate tutti d'accordo con me.
Proprio per questo NON possiamo tollerare l'intera trilogia dello Hobbit e men che meno l'ultimo capitolo.
Buon Natale... sort of!

Charles Dickens ci aveva visto lungo.
Canto di Natale dopo 150 anni, con le dovute differenze, rimane un'ottima critica alla vita nelle società post-industriali e all'individualismo, oltre che alle condizioni tragiche delle classi più povere nell'Inghilterra della metà dell'ottocento, così forte che durante tutta la seconda metà del novecento sono stati fatti adattamenti cinematografici e televisivi del racconto.
Io Dickens mica lo conoscevo fino a che non sono arrivata alle medie, quando l'abbiamo trasformato nella recita di fine anno, il terzo anno.
Io facevo il fantasma del Natale Futuro. Giuro.
Poi uno dice la vocazione.

Gone Girl (David Fincher, 2014)

COS'È: un film bellissimo per il quale tutte le distribuzioni mondiali stanno ridendo dietro all'Italia grazie a quel sottotitolo di merda (L'Amore Bugiardo).

Io ho fatto una piccola ricerca per voi e ho controllato il titolo di uscita in tutti i paesi dov'è stato distribuito e la traduzione va da Gone Girl a Missing Girl passando per dei fumosi Perdida o Em Parte Incerta.
Tutto molto coerente, sia col titolo originale che con la trama del film.
Indovinate qual è L'UNICA parola che non è mai presente nelle varie traduzioni (oltre che in tutta la filmografia di Fincher)?
'Amore', esatto: 'sto stracazzo di amore che noi infiliamo ovunque altrimenti 'la gente non va al cinema'.
Che può essere anche un bel ragionamento, ma Gone Girl non è esattamente una commedia romantica: è Fincher che fa Hitchcock. E lo fa pure bene.
Il meglio del 2014

Ha senso questo post che tutti noi facciamo a fine anno?
Se ci fosse una cosa come "il bello" (in senso oggettivo e universale) non esisterebbe la critica cinematografica, ci sarebbe solo una persona, con un ufficio in Galleria Vittorio Emanuele, che vi dice quali sono i film belli e quali no.
E infatti questa persona esiste e sono io: per l'ufficio mi sto attrezzando, ma intanto il blog mi sembra compensare abbastanza bene.
Siccome ho avuto ripetute conferme su come la gente non capisca un cazzo, vi agevolo un bignamino di facile consultazione, così, come al solito, potrete fingere una passione cinefila che non vi contraddistingue e infilarvi facilmente nelle mutande della tipa che vi piace.
Al contrario, purtroppo, non funziona, mi spiace ragazze: se riuscite a capire come fare, mandatemi una mail.

Frank (Lenny Abrahamson, 2014)

COS'È: il film che ha ottime possibilità di diventare un culto per tutti i fattoni artistoidi che se la sentono e quelli che odiano i fattoni artistoidi che se la sentono. Quindi tutti noi.

Frank è un film così strano e bizzarro che è praticamente un miracolo come riesca a funzionare in ogni sua parte.
Se dovessi cercare una definizione esaustiva - senza peraltro riuscirci - direi che è una strana fiaba punk 'n' roll.
Non saprei come altro descrivere la performance di Michael Fassbender, o almeno quello che i credits ci dicono essere Michael Fassbender, che per tutto il film (anche sotto la doccia) si aggira con una gigantesca maschera di cartapesta sul volto.
Potremmo chiederci i motivi per cui hanno preso e pagato una star di questo calibro per non farla mai vedere, ma tant'è: Frank è un gigantesco rischio su cellulosa che riesce a non avere mai velleità artistiche nonostante il cast impressionante.
Big Hero 6 (Don Hall e Chris Williams, 2014)

COS'È: prendete WALL-E, mischiatelo con Gli Incredibili e otterrete il film di Natale della Disney.
Non sembra, dite? Ok, vi sfido a non piangere.
Fatemi sapere, poi.

In una città ibrida con la geografia di San Francisco e l'architettura di Tokyo, dove dirigibili in stile Blade Runner attraversano il cielo e robot telecomandati si battono nei vicoli malfamati a suon di scommesse, è impossibile non innamorarsi di Baymax, un golem gonfiabile che dà nuovo significato alla parola 'altruismo'.
72simi Golden Globe Awards - nomination

Siccome quest'anno i 49ers stanno andando di merda, colmo il vuoto fino alla prossima sconfitta con le nomination per i Golden Globe 2015.
Anche se pure quest'anno non li presento io.
Questa mancanza di rispetto verrà punita.

(in giallo il vincitore se tutto dipendesse da me)

Ida (Pawel Pawlikowski, 2014)

COS'È: un film troppo intelligente per essere distribuito in Italia. Perché va bene non vedere tutto quello che producono alcuni paesi interessantissimi (in questo caso la Polonia), ma sia mai che ci perdiamo una cazzo di commedia francese di merda.

Alcuni di noi sono ossessionati dal passato, alcuni dal presente, altri dal futuro.
Anna è ossessionata da tutti e tre contemporaneamente, dato che scopre di avere grossi, grossissimi problemi di identità: talmente grossi per cui Anna non è neppure il suo vero nome.
Ma andiamo con ordine.
Lo Sciacallo - Nightcrawler (Dan Gilroy, 2014)

COS'È: il motivo per cui chiunque lavori all'interno delle distribuzioni italiane dev'essere licenziato in tronco ADESSO, 'che quella traduzione lì non si può vedere.

Muovendosi selvaggiamente tra satira, psicologia e dramma morale, Nightcrawler (perché così lo chiameremo) attacca il giornalismo televisivo contemporaneo, ormai fatto solo di shock e steroidi.
Ok, diciamo subito la verità: la critica sociale di Gilroy non è mai convincente fino in fondo (ma non è un suo esclusivo difetto: sembra sia impossibile criticare il sensazionalismo dei media senza fare lo stesso errore), ma se chiudiamo gli occhi su questo aspetto, il film è fantastico.
Mommy (Xavier Dolan, 2014)

COS'È: un film sull'ora e il sempre, sui legami tipici di ogni famiglia e di come i membri lottino per rafforzare o romperli.
E la riprova che sì: Dolan va tenuto d'occhio.

Mommy si svolge in un immaginario prossimo futuro canadese dopo l'adozione di leggi che impongono ai genitori di bambini con disturbi emotivi di assumersene piena responsabilità oppure di inviarli ai centri di detenzione.
Detta così, sembra l'inizio di un thriller distopico di Cronenberg, in realtà è solo l'introduzione di uno psicodramma familiare estremamente reale.
The Babadook (Jennifer Kent, 2014)

COS'È: un horror psicologico (sort of) come non se ne vedevano da un po'. Se aggiungiamo anche che è un'opera prima, beh, direi che The Babadook val ben una visione.

Che poi horror è una parola forte, per i canoni odierni.
Più disturbante che sconvolgente, più inquietante che sanguinoso, The Babadook ritorna quasi alle origini dell'orrore: il terrore non è dato da lame affilate o da pazzi psicopatici con una motosega, ma parte dalla profondità della nostra quotidianità.
Dai problemi irrisolti, da sotto il letto, da dentro l'armadio.
Parliamone: Star Wars Episode VII - The Force Awakens

Eh sì, ho ancora voglia di parlare del trailer di Star Wars.
Fino a venerdì non avevamo praticamente alcuna informazione ufficiale su cosa vedremo il prossimo anno, ma dal teaser trailer un paio di ideine possiamo farcele.
Anzi: sette ideine.
10 domande per Lory Del Santo su The Lady

Sono settimane che c'è gente che mi chiede di vedere The Lady e sono settimane che io rido in faccia a 'sta persone.
Poi ho ceduto e tutto quello che ho da dire è: scusate, avevate ragione noi.

Ho appena terminato la visione di tutte le puntate finora disponibili e non so bene da che parte iniziare.
Anzi, no, lo so, voglio fare un appello a Lory Del Santo: LORY, APRI I COMMENTI SU YOUTUBE.
Te ne prego.

Oppure dammi la tua mail perché io ho molte domande.
Tipo:
Hunger Games: Il Canto della Rivolta - Parte 1 (Francis Lawrence, 2014)

COS'È: il terzo capitolo (su quattro) della trilogia (?) dedicata a Katniss Everdeen.
Ma smettere di dividere le cose accazzo, no?

Ammettiamolo: Francis Lawrence se l'era cavata decisamente meglio nel capitolo precedente, che era solido, veloce, ritmato, ben scritto e ben girato.
Mockingjay Part I, invece, è straniante: è molto lento e purtroppo non riesce ad andare oltre il suo ruolo di 'introduzione al film successivo'.
Allo stesso tempo, però, è praticamente impossibile staccare gli occhi dallo schermo: possiamo lamentarci di quasi tutto, tranne che del talento attoriale e della recitazione.
In meno di mezz'ora sullo schermo compare una tra le migliori selezioni di Hollywood: Jennifer Lawrence, Donald Sutherland, Julianne Moore, Stanley Tucci, Woody Harrelson, Elizabeth Banks e Philip Seymour Hoffman, giusto per citarne un paio.
Spiega - Opening Scene

Ieri ho visto al cinema Ghostbusters e, come tutti i film degli anni '80 e '90, mi ha colpito nuovamente (e me ne stupisco ogni volta) come si entri immediatamente nel vivo della storia: senza preamboli, senza spiegazioni, senza didascalie.
BAM! - azione immediata: quello che non capiamo, lo capiremo dopo.

I MIEI film belli iniziano quasi tutti così:
in Jurassic Park la guardia muore sbranata da un dinosauro;
nel Re Leone Simba nasce e subito dopo vediamo l'acredine di Scar;
in Ghostbusters, beh, si manifesta un fantasma e conosciamo subito i protagonisti.
Il resto - il come, il perché, le dinamiche interne - lo apprenderemo con calma, nelle scene successive che compongono il primo atto, ma l'azione c'è da subito.
Spiega - 1999

Ci lamentiamo spesso di come al cinema ora ci siano pochissimi film degni, mentre quando eravamo giovani praticamente ogni settimana c'era un capolavoro sul grande schermo.

Quando sono finiti 'gli anni di che belli erano i film' (per citare il poeta)?
Per me nel 1999.
Non sto dicendo che non si producano più lungometraggi degni di essere visti: semplicemente la frequenza e la media ora sono molto più basse.
Nel 1999, per esempio, uscivano (in rigoroso ordine alfabetico in base al titolo originale, ma il link a IMDB dovrebbe permettervi il reindirizzamento alla pagina italiana del film)(e comunque guardateli in inglese, fatevi un favore):
La mannaia sulla stagione televisiva US 2014-15

Anche quest'anno tiriamo le fila: la mannaia degli ascolti si abbatte inesorabile sulle nuove serie tv, mentre alcuni show storici giungono ad una conclusione prima di trasformarsi in qualcosa di inguardabile (qualcuno ha detto 9a stagione di Scrubs?).

Le cancellazioni si basano sui ratings, argomento a cui ho già dedicato un post, quindi non c'è molto altro da dire o da fare: vediamo solo chi va e chi resta.
Interstellar (Christopher Nolan, 2014)

COS'È: un film che stabilisce inequivocabilmente qual è il futuro dell'umanità: l'ecologia e l'ecosostenibilità.
Nel senso che è un film creato con gli scarti di tutti gli altri film sullo spazio mai prodotti: Contact (ciao Matt!)Moon, Apollo 13, Star Wars, Uomini Veri, 2001 - Odissea Nello Spazio, Gravity, giusto per citarne un paio.
Praticamente entrate pensando di vedere Moon e ne uscite che avete visto Armageddon + C'è Posta Per Te.

Premessa: pensavo peggio.
L'idea non è da rincoglioniti totali, ma Nolan ha spesso delle idee brillanti. Si dimentica, però, di approfondirle e quindi vengono fuori 'ste boiate.
Prima che vi imbarchiate nella lettura, vi avviso che ci sono spoiler grossi.
S P O I L E R.
Chiaro?
Boyhood (Richard Linklater, 2014)

COS'È: il film del secolo. Altro che quello lì di cui parlate tutti (che comunque recensisco a breve).

Cosa posso dire su questo film oltre a quello che avete letto ovunque (12 anni di durata delle riprese, 39 giorni effettivi di shooting, etc etc etc)?
Sembro cretina se dico 'wow'?
Non mi interessa: wow!

Linklater prende (per modo di dire, visto che ha iniziato prima...) The Tree Of Life e ne fa la parafrasi: entrambi i film hanno uno scopo che è allo stesso tempo enorme ed intimo, ma Linklater fa un passo avanti.
Il concetto di base è tanto semplice quanto audace: si apre, in altre parole, la porta ad un nuovo tipo di narrazione, dove il passare del tempo spinge, e costringe, la narrazione stessa.
I volti e le caratteristiche degli attori - bambini e adulti - rispecchiano il cambiamento; per una volta in un film il tempo è reale.
La parte migliore per me è stato vedere come lo script si è piegato agli eventi reali che Linklater non avrebbe potuto prefigurare: il film non si limita a catturare i personaggi, ma segue il mondo in cui vivono (Mason vestito da Harry Potter va ad una festa di mezzanotte per l'uscita di un libro; sua madre che si frequenta con un veterano della guerra in Iraq...)
The Incredibles - 10 anni di... Edna!

Dieci anni fa The Incredibles arrivava al cinema e, com'è facile intuire dal mio avatar e dal mio nickname, me ne sono innamorata all'istante.
Edna è il mio personaggio preferito: mi spiace che nessuno lo noti mai, ma Gli Incredibili esistono grazie a lei.
I Parr non si sono mai definiti una famiglia di supereroi (nonostante il sottotitolo italiano): è Edna che confeziona a tutti una divisa che li rende un gruppo, un insieme, un'unità, sempre attenta sia alla moda che alla praticità.
Perché "Luck favors the prepared" ed è un principio in cui io credo moltissimo e che mi fa tenere duro in ogni momento.

Ma perché vi dico tutto questo?
Per riempire un buco.

So che sto postando poco e male, ma ho un sacco di lavoro e mille cose in arretrato da recensire (tra Dr Who e i vari film non so proprio come fare).
Giuro però che in settimana ricomincio a scrivere.
Per ora, meglio questo post di niente, no?

(fate sì con la testa).



(no, sul serio: FATE Sì CON LA TESTA!)


I Cavalieri dello Zodiaco – La Leggenda del Grande Tempio (Sato Keiichi, 2014)

COS'È: il modo per far piacere Saint Seiya ai vostri fratellini piccoli (o ai vostri figli, visto che la mia bacheca FB mi informa che tutte le mie amiche stanno sgravando e, anche se la notizia non è apparsa su alcun giornale, sono quasi certa che dietro a tutto questo ci sia mia madre. Tipo che non mi ha dato da paghetta da piccola per arrivare a questo punto, comprarsi FB e stressarmi a distanza) (ne sarebbe capace).

O quanto meno ci prova: diciamo che le basi per far capire anche a chi non è nato nei MERAVIGLIOSI anni '80 cosa si è perso, ci sono.
Atena, i cavalieri di bronzo, i cavalieri d'oro, le costellazioni.
Occhei, fino a qui ci siamo.
Il problema nasce dopo, ma andiamo con ordine.
Guardiani Della Galassia (James Gunn, 2014)

COS'È: il film che esiste solo in funzione dei suoi sequel che al momento non sono neanche stati pensati.
Una parodia live-action-cartoon di Star Wars e dei precedenti film Marvel, Guardians trasforma la nozione stessa di 'fumetti di supereroi' in una battuta auto-riflessiva.

Outing: non ho letto i fumetti, ma ciò che cerca di fare ultimamente la Marvel con le sue trasposizioni cinematografiche è proprio questo: far piacere i supereroi a chi non ha mai letto i fumetti e anzi, magari li considera un po' da sfigati.
Quindi, alla luce di questo, com'è Guardians? Meh.
Un meh formato da alcuni aspetti molto buoni (colonna sonora, qualche passaggio autoironico) e da altri decisamente evitabili.
Spiega: 30 anni di Coen

Ebbene sì: sono tre decadi che i Fratelli Coen ci deliziano con i loro gioiellini e io mi sentivo in dovere di rovinare il momento con un post dei miei.

Innanzitutto vi consiglio, se non l'avete già fatto, di rivedervi tutti i film che sono fantastici.
TUTTI.
Sì, pure Prima Ti Sposo, Poi Ti Rovino.
E sì, so cosa ho appena scritto.

I Coen hanno dei temi e dei fili conduttori, ma sono tra i pochi registi in grado di riuscire a spaziare tra generi in maniera onesta e coerente.
Per dire: Ladykillers è il loro peggior film ed è tutt'altro che brutto. Non vedo, quindi, perché lamentarsi di una commedia simpatica e brillante, solo perché dai Coen voi vi aspettate altro.

Spiega - Il clown nel cinema (soprattutto horror)

Vorrei scrivere qualcosa su American Horror Story: Freak Show, ma forse è troppo presto, nonostante le prime impressioni siano buone.
La cosa che più differenzia questa stagione dalle precedenti è che la Lange non è più il personaggio più inquietante: stavolta tocca a Twisty The Clown che è, senza esagerare, il character più spaventoso degli ultimi cinque anni.

Quindi, siccome è un po' prestino per parlare della storia, parliamo dei pagliacci nella cinematografia mondiale e soprattutto del perché siano così amati dagli horror.
Ebbene sì, amici: è un altro post spiegone dei miei, di quelli pieni di info inutili che però potete rivendere alla sciacquetta di turno spacciandovi per intellettuali cinefili.
Prego.
Doctor Who: Mummy on the Orient Express (8X08)

Ammettiamolo: episodio soddisfacente per tutti.
Divertente, ben diretto, perfino con qualche buon dialogo e grandi prestazioni di tutto il cast.
Non è innovativo o sconvolgente, ma visto quello che è successo in rete la settimana scorsa (Kill The Moon è piaciuto solo a me, a quanto pare) va bene così.

Questo episodio è un trionfo per Capaldi che può brillare al massimo in una performance estremamente Who, pur continuando ad esplorare e decostruire proprio quello che questo termine significa: un termine nebuloso per noi quanto per lui.
I monologhi di NewWho sono al limite dell'impossibile, pieni di esposizioni ridicole e costanti tornanti emotivi, perché questo è ciò che comporta l'essere il Dottore: sapere senza sapere, l'impossibilità della realtà.
Lucy (Luc Besson, 2014)

COS'È: qualcuno abbatta Luc Besson. Ma per il suo bene, eh, non solo per il nostro.

Io vi avevo avvisato tramite questo post, ma poi ho ceduto anch'io alla pressione sociale e sono andata a vedere Lucy.
Risultato? Avevo ragione (come sempre) e ora non so come descrivere la bruttezza di questo film se non tramite elenco puntato.
Twin Peaks - una spiega

La notizia è ormai ufficiale: nel 2016 torna Twin Peaks.
L'importanza della news è ovviamente di portata mondiale: Twin Peaks è un capolavoro che ha cambiato noi e la tv, quindi sì, andiamoci piano con i seguiti, ma santiddio quanto aspettavamo questo sequel.

Io voglio sperare che chiunque sopra i 12 anni abbia visto questo capolavoro, ma qualora non sia così, fatemi spiegare perché dovreste finire di leggere questo post e fiondarvi a comprare il cofanetto.

Nel 1990 il mondo delle serie tv è stato rivoluzionato dall'opera di David Lynch, maestro indiscusso del grande schermo e regista che forse nessuno immaginava potesse sedere dietro la macchina da presa del piccolo schermo.
La serie ottiene immediatamente un grande successo, diventando ben presto un cult globale e una pietra miliare della popular culture.
Doctor Who: Kill The Moon (8X07)

Ed eccolo qui, il motivo per cui The Caretaker era così 'moscio': perché ci aspettava una puntata INCREDIBILE.
Confusa e incredibile anche i senso negativo (e sapere con chi ce l'ho), ma assolutamente un episodio che ha ottime possibilità di essere tra i migliori della stagione.
Senza dubbio è un piccolo gioiello anche se guardiamo Doctor Who nella sua interezza (serie vintage compresa).

[SPOILER, raga, sia chiaro]
I primi 20 minuti sono buoni, nonostante la loro goffaggine, ma una volta stabilito cosa sta succedendo, ci aspettano i 25 minuti più importanti e strazianti che la nostra relazione con Dottore ci abbia mai regalato.
Terminato il monologo sull'uovo lunare, sappiamo qual è lo snodo narrativo che arriverà subito dopo: quel 'come si uccide la luna' non è una frase inaspettata ma è il segnale che l'episodio sta per fare sul serio.
Lo spettacolo ha trovato un dilemma morale formidabile non solo in quanto tale, ma anche per la marea (ah!) di cose in grado di dirci sul Dottore.
Gracepoint (FOX, pilot)

COS'È: l'inutilità fatta pilot.
La dimostrazione che, nelle serie tv, UK is better than US (in fatto di serie tv).

Per qualche motivo, le serie britanniche spesso hanno difficoltà ad atterrare negli Stati Uniti indenni.
Ad House Of Cards è andata bene e pure a Shameless, ma sono due eccezioni.
Coupling è durata la bellezza di quattro episodi nonostante la trasposizione si sia attenuta a script simili ed angolazioni di ripresa praticamente identici; lo stesso vale per The Office, il cui primo episodio US è straordinariamente inefficace; non parliamo poi di Football Wives.
Gracepooint non fa eccezione: ricalcando take per take l'originale Broadchurch, il risultato è tra il triste e il patetico.
La presenza dello stesso attore protagonista, poi, peggiora nettamente le cose.
Stalker (CBS, pilot)

COS'È: uno dei peggiori pilot di questo autunno.

Stalker vuole, da subito, scioccare e terrorizzare gli spettatori e sceglie di farlo con le statistiche: oltre sei milioni di persone - nello specifico una donna su sei - vengono pedinati e "da quando ci sono i social media, i casi di stalking sono triplicati".
Da qui si prova, malamente, a passare sul personale: chiunque può essere uno stalker e chiunque può essere pedinato - anche tu!
Stalker vuole quindi mettere i suoi telespettatori a disagio con immagini violente e criminali vili, ma il risultato è estremamente misogino e fa del facilissimo blame victim.

La serie tv si concentra esclusivamente sugli uomini: gli uomini che spiano, gli uomini che con rabbia spaccano bottiglie contro il muro, gli uomini che danno fuoco alle donne nella benzina, gli uomini che giustificano il loro occhio sulla scollatura della collega dicendo che la colpa è di lei che sceglie camicette provocanti.
Happy Birthday - 2 anni!

Due anni!
Pazzesco, pensavo avrei mollato molto prima.

Sono super emozionata e ringrazio chiunque sia passato anche solo per un secondo qui, chi ha commentato e sì, oggi ringrazio pure quelli che hanno spacciato per proprie le cazzate scritte qui: vi amissimo tutti, ma solo per oggi.















How To Get Away With Murder (ABC, pilot)

COS'È: un incrocio sta Scandal e Pretty Little Liars.

Ci aspettavamo questo da Shonda? Io più o meno sì, del resto parliamo della creatrice di Grey's Anatomy aka il telefilm che non capirò mai come facciate a guardare (scopano alla prima puntata, che altro c'è da dire?).
Ci aspettavamo questo da Viola Davis? Beh, no.
Ci sarebbe piaciuto qualcosina di più maturo, meno piatto, meno stereotipato.
Lo guarderemo lo stesso? Se sistemano la gestione temporale sì.
Anche la credibilità andrebbe rivista, ma io sono forse stata la prima in Italia a guardare PLL (e a fare proseliti) (ciao Silvia) quindi lo annuncio: Murder ('che il titolo è troppo lungo e HTGAWM fa schifo) è il mio nuovo guilty pleasure.
Doctor Who - perché dovreste vederlo

Staremo anche seguendo l'ottava stagione del nuovo ciclo, ma sono 50 anni che un Dottore compare in tv, principalmente sugli schermi inglesi, ma non solo.
La serie è talmente ricca e varia che, nonostante io capisca che non possa essere apprezzata da tutti, al tempo stesso trovo ridicola la posizione di alcuni haters.
La storia del Dottore è talmente ricca e varia che se non ti piace qualcosa, basta aspettare un po': l'episodio basato sui tuoi gusti è matematicamente in arrivo.

Con Capaldi, in più, non si deve nemmeno aspettare così tanto: i nuovi episodi mi sembrano molto variegati e credo che possano essere apprezzati da moltissimi.
Nei primi sei episodi abbiamo visto molte citazioni dedicate ai più affezionati, una puntata dedicata ad una leggenda, una in stile Bourne-Oceans-Hustle, una interamente pensata per chi conosce i trascorsi dottoreschi coi Dalek, una focalizzata sui personaggi e poi, via via, momenti di pensare, momenti di paura, momenti di emozione e momenti di ridere.
Ora, quante altre serie tv sono in grado di farlo?
Doctor Who: The Caretaker (8X06)

Un episodio utile, ma non all'altezza dei precedenti.
Non all'altezza perché, beh, dopo Listen e Time Heist era effettivamente complicato mantenere quel ritmo e quella tensione narrativa (lo dico? Colpa di Moffat. Ok, sto meglio).
Quanto ad utilità, invece, è un buon episodio.

Per cinque settimane, la nuova stagione ha gettato Clara e il Dottore dalla Terra all'interno di un Dalek, alla foresta di Sherwood, in una stanza con un mostro sotto la coperta fino alla rapina intergalattica della scorsa settimana.
Si è trattato di un vero e proprio mix di storie e avventure con, in sottofoondo, la crescente storia d'amore tra Clara e Danny.
Con una trama principale decisamente 'frenata' (niente mostri spaventosi, niente brividi, niente di niente), The Caretaker
si concentra sulla sottotrama abbastanza lungo da farci vedere almeno una chiacchierata tra i due.
Z Nation (SyFy, pilot)

COS'È: il tentativo della Asylum di sbarcare sul piccolo schermo. Un ottimo tentativo, per gli amanti delle produzioni di serie B.

Mettiamo in chiaro le cose: sì, ci sono film di zombie con una profonda seconda lettura (qui e qui un piccolo compendio, giuro che prima o poi scrivo anche la terza parte), ma in Z Nation non troverete nulla del genere.
Qui è tutta adrenalina e modi fantasiosi di ammazzare gli zombie.
E non lo dico io, eh: no no, è uno dei protagonisti che praticamente ci accoglie con un 'I hate moral dilemma', quindi più chiaro di così, davvero non saprei.
Z Nation è un B movie splatter e non fa neanche il tentativo di apparire qualcosa di più. Non avrebbe neanche senso, con The Walking Dead e molte altre serie tv zombe disponibili.
Questo è quello che mancava e questo è quello che la Asylum sa fare benissimo, tant'è che le domande base del genere restano per lo più irrisolte: com'è iniziato tutto? In due anni come si è arrivati a questo? Gli zombie sono veloci, sì, ma per il resto come si comportano (di notte, per esempio)?
Doctor Who: Time Heist (8X05)

(sono in ritardissimo, lo so, mi farò perdonare con un altro post sul Dottore a breve, lo giuro)

Forse ho capito perché mi piace così tanto questo Dottore: perché è molto introspettivo e perché relaziona tutto al cibo (Lasagna? Soup?).
Come me.
E infatti mi sta anche un po' sul cazzo, che poi è il punto centrale di questa puntata: non riusciamo a reggere il nostro stesso sguardo, siamo impietosi con noi stessi e, forse, anche giustamente sospettosi.

Ma lettura personale a parte, la puntata è ammirabile anche per un altro motivo: è la dimostrazione che si può girare una truffa senza il budget stratosferico dei vari Oceans o delle Missioni Impossibili e senza la noia e la banalità di American Hustle.
Doctor Who: Listen (8X04)

Oh, Moffat legge il mio blog.
Cioè, non tutto (forse scrivo troppo o sono noiosa, boh ), visto che i suoi soliti errori li infila, però oh: iniziamo a capire come si scrive un episodio.

E Listen è una puntata sotto alcuni aspetti perfetta.
Siccome poi mi accusate di essere di parte, inizio con tutte le cose positive, così voi siete sereni e io mi tolgo 'sto peso.

Listen è un grande episodio perché è stato scritto appositamente per NewDoc: nessun altro Dottore, infatti, sarebbe stato così onesto da ammettere le proprie ossessioni e le proprie paure.
Tutti i predecessori si sono lasciati distrarre da quella curiosità folle che è al centro del loro essere, alcuni dai vincoli con i loro companions, altri da una fede idealistica in qualche grandiosa missione o, più semplicemente, dalla voglia di divertirsi. Capaldi, invece, si trasforma all'interno di una performance adeguatamente senza paura, raggiungendo il suo crescendo ossessivo mentre si prepara a incontrare qualunque cosa lo aspetti alla fine dell'universo.
DaniComics: Doctor Who - Robot Of Sherwood (8X03)

E chi siamo noi, che non abbiamo la versione fumettosa delle recensioni: i figli della serva?

Da ora, quindi, con la continuità tipica di questo blog (aka accazzo e solo se ci saranno mille condivisioni e grandi commenti di stima imperitura) proviamo ad inserire alcune strip delle recensioni che piacciono.
A me.
Perché in fondo, questa è casa mia e io faccio un po' quello che voglio.

Quindi dite tutti ciao al Dottore, al momento clou dell'ultimo episodio (...) e ai DaniComics (al momento con la copertina provvisoria, ma un gatto sull'internet ci sta sempre bene)!
*applausi registrati*

 

I bottoncini per la condivisione son sempre lì in alto a destra, io ve lo ricordo...



Head-To-Head: Loki VS Joker

Era un po' che non postavo una nuova sfida e nell'attesa dell'inizio delle nuove serie tv (e che al cinema ricomincino a fare una programmazione decente) proviamo, per cambiare, a guardare ai personaggi.

Di nuove IP non se ne vedono da un bel po' di anni (con Avatar come unica eccezione), però qualche character interessante l'abbiamo visto, quindi perché non partire dai cattivi?
Alcuni sono fascinosi e soprattutto due hanno attirato la nostra attenzione e ammirazione.
Vuoi che non si meritino assolutamente un post nel mio prestigioso blog? Eddai!
E chi ci piace di più tra Loki e Joker?
Mah, boh, vediamo inZieme tenendo presente che non è un giudizio sui relativi film (Thor, Avengers, The Dark Knight) ma solo ed esclusivamente sui personaggi e la loro trasposizione cinematografica.




Doctor Who: Robot Of Sherwood (8X03)

COS'È: la dimostrazione che, se non scrive Moffat, vengono fuori episodi piacevoli.

Questo terzo episodio presentava molte difficoltà e un tempismo di merda: la puntata doveva dimostrare che NewDoc è in grado di essere divertente senza essere 'sciocco', doveva omaggiare un personaggio amatissimo in GB (e non solo), doveva continuare a far evolvere il personaggio di Clara e, per quanto riguarda il tempismo, ha dovuto eliminare un'intera scena a causa dei recenti fatti di cronaca nera.

Ma proviamo ad andare con ordine.
Il Dottore ha la tendenza ad essere più demenziale che divertente, mentre a mio avviso questa puntata riesce ad essere genuinamente simpatica senza essere sciocca. Non credo che sia facile far ridere in una maniera 'intelligente', per questo ritengo che Robot Of Sherwood sia un buon episodio.
Life In A Day (una recensione che vale anche per Italy in a Day)

PREMESSA: ieri, a Venezia 71, Italy in a Day è stato premiato come Best Innovative Budget, la Menzione Speciale FEDIC e una menzione speciale per il Future Film Festival Digital Award.

La cosa è SCANDALOSA: non solo è un film ricalcato dal progetto di Ridley Scott, ma entrambi derivano direttamente da un film del 1982, Koyaanisqatsi.
Cosa ci sia di innovativo, di futuristico e di speciale, qualcuno si dovrà prendere la briga di spiegarmelo.

A parte questo, va detto che pure il film prodotto da Scott, lascia il tempo che trova.
La domanda di base è 'Com'era la vita sul pianeta Terra il 24 luglio 2010?'; la risposta è un progetto che non riesce a spostare l'aspetto emotivo da soggetto a spettatore.
Garfunkel and Oates (IFC, pilot)

COS'È: il musical seriale che mancava e che sto già amando.

Se negli USA sono diventate famose uploadando un video home-made, fatto sul divano di casa, mentre cantano una canzoncina tanto divertente quanto imbarazzante e spinta, molti di noi conoscono la brunetta per la sua partecipazione come guest a The Big Bang Theory, Raising Hope e Scrubs.
Bene: pensate proprio a Gooch. Non solo il suo nome è una storpiatura del suo cognome, ma suonare l'ukulele è DAVVERO la sua vita.
Ok, ora immaginatevi di vederla, insieme alla sua amica, alle prese con la vita di Los Angeles: una nanetta e una stangona bionda che provano a sfondare nei comedy club grazie al loro comic duo.
Ecco Garfunkel and Oates.
Io, ovviamente, ne sono già innamorata.
Doctor Who: Into The Dalek (8X02)

COS'È: un giorno o l'altro darò a Moffat una sberla così forte che il muro gliene darà un'altra.

Inserire i Dalek alla seconda puntata di una nuova rigenerazione è il modo più chiaro per dire 'abbiamo paura che non capiate la nostra scelta di Capaldi e quindi vi diamo il nemico a cui siete più affezionati così siete contenti'.
Moffat, sei ridicolo, cazzo.
E non solo ti pari il culo coi ferri vecchi, ma copi pure paroparo la trama di Fantastic Voyage.
E purtroppo i lati negativi non finiscono qui: Pink è introdotto in maniera frettolosa e didascalica (la lacrima? Alla domanda di un bambino? Machedavero? No, ma sarai un insegnante fantastico), la puntata ha molti (troppi) punti in comune con l'episodio Dalek di Eccleston e Clara è una cazzo di schizofrenica.
Ma ti pare che si metta a schiaffeggiare il Dottore?
Ma vi siete scordati di chi stiamo parlando?
Che io non sia la più grande fan di Moffat è ormai risaputo, ma qui ha davvero superato ogni decenza.
Red Band Society (Fox, pilot)

COS'È: 50 & 50 + Glee (senza le canzoni) in versione adolescenziale e seriale. Con una spruzzatina di My Mad Fat Diary che non fa mai male.

Prendi una manciata di ragazzini (facce nuove e in grado di recitare) e mettili in ospedale, ognuno con i suoi demoni.
Aggiungi un'infermiera meno burbera di quello che sembra, qualche medico, un fattone ipocondriaco e un padre coi sensi di colpa.
Tocco finale: un narratore in coma.
Ecco Red Band Society.

Se vi aspettate del facile pietismo, sono lieta di annunciarvi che potreste rimanere piacevolmente sorpresi: sì, i luoghi comuni ci sono, ma sono inseriti in modo da non appesantire la narrazione.
Ogni scivolone nel 'già visto' si riprenderà con un pugno nello stomaco più o meno forte.
E so cosa state per dire rispetto al narratore in voice over: quest'anno l'abbiamo visto diverse volte, ma questa volta si tratta di un escamotage realizzato in maniera formalmente corretta e distinta.
Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie (Matt Reeves, 2014)

COS'È: il sequel di un film che, a sua volta, era il prequel di un reboot.
Giuro.
Poi uno si chiede com'è che negli anni '80 uscivano sette film fighi a settimana.

Date le premesse non potevamo certo aspettarci la novità e l'originalità assoluta: sono ancora scimmie parlanti ed iperintelligenti (praticamente possono spiegare il concetto di autocoscienza a metà delle persone che conosco) VS una manciata di umani che non ha ancora capito che ammazzarsi senza sosta potrebbe non essere una mossa vincente.
A maggior ragione se ti ammazzi senza un vero e proprio motivo di fondo, ma così, per paura.
Settate, quindi, le TREMENDAMENTE ATTUALI basi, la storia si svolge senza grandi sorprese: i cattivi fanno i cattivi, i buoni fanno i buoni e sono biondi, i saggi hanno un casino di rughe.
Certo, da scimmie così intelligenti mi aspetterei che imparassero a coniugare correttamente i verbi (no, non pretendo il congiuntivo: anche lo sapessero usare, non ci sarebbero abbastanza umani a capirlo...) quindi no, non possiamo parlare di dialoghi particolarmente raffinati.
Doctor Who: Deep Breath (8x01)

COS'È: la dimostrazione che noi Whovian della primissima ora contiamo di più delle sciacquette che seguono il Dottore solo per il suo bel faccino.

Ci siamo lamentati per sei stagioni, sostenendo che 'sto Dottore diventava sempre più giovane e sempre più belloccio, perdendo così la sua vera natura (essenziale quando sei in giro da duemila anni e ogni tot ti rigeneri) e passando al lato 'oscuro' delle relazioni: quello romantico con le varie companions.
Capaldi è una scelta molto coraggiosa per una serie che era tornata in auge grazie soprattutto all'avvenenza degli attori scelti, a discapito della narrazione (che però non frega quasi mai a nessuno): per questo io l'ho amata da subito.
Resta però l'incognita Moffat e la gestione del nuovo Dottore.
Com'è andata?
A mio avviso, tremendamente bene!