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Non vi mentirò: questo post doveva essere la recensione di Ender's Game, un film che poteva essere tante cose buone ed è finito per rappresentare la parte peggiore del libro da cui è tratto.
Magari ne parlerò meglio in un altro post soffermandomi maggiormente sugli aspetti tecnici, non so, non ho ancora deciso.
Il punto è che questo è solo uno dei tanti lunghi che ultimamente mirano a plagiare lo spettatore e la cosa sinceramente inizia a diventare insopportabile, principalmente perché è fatta con l'inganno.
'Tutti i film vogliono plagiare lo spettatore', diranno i miei piccoli amici.
No: tutti i film hanno una tesi. Un punto di vista, un'idea da confermare o smentire.
E ovviamente non mi permetto di entrare nel merito della bontà di queste idee, purché tutto ciò venga fatto alla luce del sole.
Cosa che non sta più succedendo.
Non sono la prima a dirlo e non è la prima volta che lo dico, ma mi ripeto perché si tratta di un punto fondamentale: il cinema attualmente svolge la stessa funzione che era del romanzo nell'800.
Istruisce la massa. Diffonde idee e punti di vista. E lo fa facendovi abbassare la guardia tramite l'intrattenimento.
Si tratta di potenza pura.
Perché siamo bravi tutti (vero? Ditemi di sì) a riconoscere un fascista quando urla in mezzo ad una piazza di cose tipo nazionalismo e autarchia e unione.
Ma lo sappiamo riconoscere quando si nasconde dietro la maschera di un supereroe? O quando ha le fattezze di un bambino maltrattato?

Ender, per tutto il film, agli occhi dello spettatore medio è un'innocente simpatico e dagli altissimi ideali. Peccato che per tutto il tempo si prodighi ad uccidere a destra e a manca.
Il giovane è ritratto come un tragico superuomo che possiede un immenso potere distruttivo, ma mai, nemmeno per un secondo, viene ritenuto responsabile per le sue azioni. No, lui è una vittima, è l'eroe che può fare il male rimanendo moralmente senza macchia, grazie alle sue buone intenzioni.
Una caratterizzazione che si rivolge al fascista insito in ogni adolescente incazzoso.
Perché, signore e signori, guardiamoci in faccia: QUESTO è fascismo puro, dove in nome di un ideale si giustifica ogni cosa, perfino un genocidio.
Dove si tratteggia una minaccia esagerata per giustificare - peggio, auspicare - l'utilizzo della forza bruta al di là di un giusto processo per ristabilire l'ordine.
Nel film c'è molta più guerra di quanta ce ne sia nel libro, vero, ma quello è Hollywood. L'imprinting, invece, è esattamente lo stesso ed è talmente subdolo che ha permesso che Ender's Game venisse adottato come libro di testo obbligatorio in diverse scuole del mondo.
Se questa frase non vi preoccupa, probabilmente vi ho già perso e hanno vinto loro.

Se tutto ciò non vi spaventa, probabilmente è perché vi è piaciuto The Dark Knight Rises.
SPOILER ALERT:
Da qui in poi vi si rovinano gli ultimi due film di Batman.
Su più livelli.
Per diversi motivi, The Dark Knight è piaciuto anche a me, se non mi soffermo su un 'dettaglio': è palesemente un'approvazione delle politiche autoritarie ed anti-civili dell'amministrazione Bush.
Ripensate alla scena dell'interrogatorio di Joker: quella scena poteva essere ambientata in un altro luogo? Non so, in un deposito abbandonato, in un vicolo, in uno dei rifugi segreti di Batman...
La risposta è ovviamente sì. Peccato che avvenga ALLA STAZIONE DI POLIZIA. L'interrogatorio passa, così, sotto il controllo del governo americano che NON si può comportare in quella maniera.
Se non avevate notato questo particolare, sentitevi liberi di definirvi facilmente manipolabili, perché è esattamente quello che è successo.
E mica è finito qui: macché. Il resto lo fa Joker, o meglio la caratterizzazione che Nolan dà di Joker, ovvero di un personaggio violento e folle.
Uhm... violento e folle? Davvero?
Voi riuscite davvero a ricordare una sola scena in cui il personaggio di Heath Ledger uccide un buono direttamente, con le proprie mani?
Vi aiuto io: non lo fa.
Lo vediamo uccidere i mafiosi, lo vediamo provare ad uccidere civili a distanza, lo vediamo architettare un sacco di cose.... ma no, non uccide nessun buono o nessun innocente direttamente (che poi è principalmente il motivo per cui vi è piaciuto anche se non ve n'eravate accorti. Prego).
Ma lo Stato lo tortura, lo sevizia, lo punisce senza giusto processo o beneficio del dubbio.
E voi avete giustificato e approvato tutto ciò.
Non ci vedete nulla di sbagliato? Sappiate, allora, che il vostro è un pensiero fascista.

Sì, ok, smetto di maltrattare The Dark Knight.
Passo a The Dark Knight Rises.
Una roba che pure Leni Riefenstahl avrebbe detto 'Cavolo, un minimo di decenza'.
Il film si apre otto anni dopo il film precedente, otto anni in cui Batman si è ritirato perché praticamente Gotham è il villaggio dei Puffi: non ci son più crimini gravi. Il 'Decreto Dent' è stato approvato e autorizza la polizia a condannare il crimine organizzato senza condizionale. Verrebbe da chiedersi perché non si son mossi ad arrestarli prima (tipo 10 anni fa), ma se stiamo a guardare tutto...
Per non perdere la sfumatura militarista, personaggi che abbiamo amato escono di scena con frasi agghiaccianti: il Commissario Gordon si ritrova a dover abbandonare il proprio lavoro perché lui era l'uomo giusto per la 'guerra', ma ora è 'tempo di pace', qualunque cosa ciò significhi (ve le state segnando tutte, vero?).
Per tutto questo tempo, Batman è stato uccel di bosco e Bruce Wayne è diventato recluso in casa propria.
Perché? Non si sa.
Verrebbe da dire che son scomparse quelle minacce che il fascismo ordinario non era riuscito a gestire e che ora l'uber-fascio a forma di pipistrello è un po' troppo, visto l'upgrade del regular fascio.
In fondo, se sbatti la gente in cella per un semplice sospetto, non serve esattamente farlo girando in tutina nera aderente (che poi a lui piacesse è un altro discorso).
Ora, però, [musica drammatica] una nuova minaccia è sorta: da alcuni non meglio specificati antri di mondo arriva Bane, un super-terrorista con una manciata di sinapsi funzionanti e che grazie a Batman Begins è già mito.
Esso è dotato di un esercito di "mercenari" che risultano essere non-mercenari, nel senso che continuano a combattere anche dopo che nessuno li sta pagando, cioè circa a metà del film.
Mercenari in stage, via.
Nonostante il contratto a progetto, questa è una minaccia comunque troppo grande per la Polizia di Gotham; tocca di nuovo a TutinaNera ristabilire l'ordine.
L'agenda di Bane è facile: è quella del movimento Occupy visto da persone che non sanno nulla del movimento Occupy.
In circa tre minuti Bane sovverte l'ordine, fa ciao-ciao a Gordon (unico uomo delineato come 'forte'), imprigiona i suoi poliziotti e prende possesso della città.
Tutto questo ha senso solo che si assume che il governo è solo composto da un uomo capace mentre il suo apparato esecutivo è imbarazzante.
Non so, lo devo dire io che è una visione fascista o le medie le abbiamo fatte tutti?
In breve lo status quo economico è invertito, i ricchi campeggiano sotto i ponti e i poveri saccheggiano le ville.
E Bane parla al popolo.
Peccato che la popolazione di Gotham non si veda in questo film. Le persone sono del tutto assenti. Vediamo gente benestante trascinata fuori di casa, vediamo la liberazione di uomini imprigionati dal Decreto Dent, vediamo polizia vs rivolta, ma son tutti 'assistenti' di Bane. L'unico personaggio parlante (di cui rimpiangeremo presto il silenzio) che esprime supporto per l'operato di Bane e che non è un supercriminale noto (...) è Selina Kyle.
Avevate finito il budget per le comparse?
No, è un particolare estremamente importante: se vedessimo gli abitanti in rivolta, Bane sarebbe il buono che li libera dall'oppressione.
Inaccettabile, assolutamente inaccettabile.
Tant'è che alla fine, naturalmente, la polizia e TutinaNera trionfano e l'ordine viene ripristinato con la forza, liberando così il popolo inesistente di Gotham, che potrà godersi il proprio sistema in cui la polizia può rinchiuderlo senza condizionale, a volontà.
Se secondo voi in The Dark Knight Rises vincono i buoni è perché vivete in una società (esattamente come quella US) in cui il fascismo è trendy. Questa mentalità riflette uno status quo in cui le soluzioni fasciste per i mali della società sono considerate corrette da una parte della popolazione.
Basta prestare attenzione ai concept propagandati durante tutto il film: 'tempo di pace', 'strategia di riappacificazione', 'quelli che hanno troppo' e così via, claim che fanno breccia nel cuore di chi pensa che Saviano fa giornalismo.
Alcuni sosterranno, e hanno sostenuto, che il film delinea la via equilibrata tra fascismo e anarchia.
Non è così. Non c'è anarchia, semplicemente vediamo una scelta tra due dittature, e Batman non risolve il dilemma, anzi, è molto pro-fascio.
Il Commissario Gordon ha dei dubbi circa il Decreto Dent, ma non ne parla mai male, anzi, è Bane a doverlo fare.
Non è buono: è inutile.
Nolan marca chiaramente il suo punto: il fascismo non può essere sempre gradevole o piacevole, ci dice il film, ma è necessario e funziona.
In nessun punto del film le soluzioni fasciste falliscono, tranne nei casi in cui non sono abbastanza fasciste (paura, amici).
Gli uomini forti fanno quello che va fatto. E hanno solo eseguito agli ordini. E quando gli ordini di buon senso e civiltà dicevano il contrario, sono andati avanti per la loro strada, perché la situazione d'emergenza li giustificava.

Anzi, correggo subito il tiro su Gordon: non è inutile, è un collaborazionista codardo.
E se non ve ne rendete conto, farete la stessa fine.

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Edna Von V
Se c'è qualcosa di più importante del mio ego su questa nave, la voglio catturata e fucilata.

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