COS'È: l'ultimo film di Sorrentino sul quale tutti hanno detto qualcosa. Per lo più a caso.

Tra le mille critiche mosse all'ultimo lungometraggio di Sorrentino, ci sono alcune costanti:
- 'come si permette di parlare di Roma, lui non è romano, non capisce, non sa, non vede'
- 'non c'è una trama'
- 'già This Must Be The Place faceva schifo. Per sicurezza dico che anche questo fa schifo'
- 'Ha provato a fare Fellini'.

Andiamo con ordine.
'Non è romano ergo che stia zitto': ecco, a me questa cosa fa molto ridere.
Non stiamo parlando di un argomento scientifico, ma della percezione di una realtà.
E da che mondo è mondo, uno sguardo esterno presenta molti vantaggi e una notevole lucidità, rispetto ad un osservatore interno e più coinvolto (il quale, comunque, ha una visione estremamente interessante in quanto emotivamente partecipe).
So che ora il paragone vi sconvolgerà, ma par conoscere una realtà non dovete parlare con le persone più inserite: dovete parlare con gli psicopatici.

(Non sto dando dello psicopatico a Sorrentino, non denunciatemi, continuate a leggere per favore!)
Lo psicopatico, inteso nell’accezione più ristretta di Hare, è un essere preadamitico, uno che non ha mangiato dall’albero della conoscenza, che non sa distinguere il bene dal male.
Quando si muove nel mondo – per i suoi scopi – si mimetizza usando ciò che ha attorno. Non prova empatia, non prova senso di colpa, mente alla stessa velocità con cui parla.
E non è scemo, lo psicopatico puro. È goffo, al limite, perché la sua mancanza di empatia finisce per fregarlo, sul lungo periodo. Ma la sua analisi dell’ambiente che lo circonda è assolutamente accurata.
Se volete conoscere il mondo, parlate con uno psicopatico.
La visione di Sorrentino è QUESTA: fredda, impietosa, lucida. Nè buona né cattiva, né indulgente né critica: è una visione fotografica di quello che accade.
Se avete letto 'Tutti Hanno Ragione', dovreste già essere vicini a questa visione.
Per altro le STESSE IDENTICHE CRITICHE erano state mosse a Fellini, quindi, piccoli aiutanti di Babbo Natale, ci sono ottime probabilità che diciate cazzate.

'Non c'è una trama': amici, manco Il Divo aveva una trama ma nessuno s'è lamentato, mi pare.
E comunque non è vero: c'è un punto di vista (vedi sopra) molto preciso e molto lucido, in grado di catturare una quotidianità viva e reale.
Si tratta di uno spaccato ben delineato di una città e della società (una parte, per lo meno) che la abita.
Che non vi interessi è un conto, ma che non capiate che il nocciolo del film E' QUESTO, beh, è un problema vostro.

'This Must Be The Place era brutto e questo ci va dietro': boh, a me TMBTP era garbato parecchio.
E comunque son due film diversi, non so se qualcuno ve l'aveva detto.

'Ha rifatto Fellini, come si permette': ancora? Stiamo ancora a 'sto punto?
Lo ripeto per l'ultima volta: non esiste NULLA di sacro ed intoccabile. Chiaro?
Poi ok, è vero: non è La Dolce Vita, certo, ma se lo citi in continuazione, se il tuo protagonista è uno scrittore che si muove in quell’ambiente, che passa dal Colosseo a Piazza Navona a Palazzo Spada visitando i Palazzi dei Nobili romani che sono in realtà i Palazzi dei Musei romani, allora sì, il pensiero ci va.
Ok.
C'è anche molto di Roma (ma và?).
Ok.
E allora?
Non si può?
Si tratta comunque di epoche diverse e visioni diverse: non vi interessa come sopravvive Roma nonostante i suoi sindaci e i film di Woody Allen?

Sorrentino dipinge una Roma più morta di quella di Fellini e ne ha perfettamente coscienza il personaggio interpretato da Toni Servillo, testimone e protagonista di questo piccolo mondo cinico e dalla cultura più o meno finta.
Servillo dà un malinconico spessore umano alla rappresentazione di un mondo vuoto di gente vuota, una rappresentazione come mai si era vista prima, forse la più perfetta vista finora. La saturazione del colore – colori tipici del postmoderno – è anch’essa perfetta per accompagnarci in uno degli ultimi universi dove la modernità ha lasciato il posto al simulacro.

Poi se non siete pronti a sbattere la faccia contro questo portone di iperrealismo postmoderno, amen.
C'è pur sempre Che Tempo Che Fa, per voi.
Ve lo meritate tutto, Fazio.


GUARDALO SE: 
ami le visioni disgustate dell'attualità
apprezzi il postmoderno

EVITA SE: 
sei affezionato a Fellini e lo consideri intoccabile

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Edna Von V
Se c'è qualcosa di più importante del mio ego su questa nave, la voglio catturata e fucilata.

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