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Se le trasposizioni cinematografiche di romanzi destano comunque interesse, a prescindere, molta meno fortuna hanno i remake, per lo più percepiti con un sacrilego tentativo di accaparrarsi un po' di fama, nel bene o nel male.
Dei reboot, poverini, non parlo neanche: riesco solo ad immaginarmeli lì, in un angolino, rannicchiati in posizione fetale che piagnucolano incompresi.

Il remake (lo dico per quelli che hanno scoperto ora che esiste il cinema) è il rifacimento di un'opera pre-esistente.
Differisce dall'adattamento perché, tecnicamente, il remake mantiene lo stesso canale, mentre l'adattamento è 'crossmedia' (La Fabbrica Di Cioccolato è un remake, Il Grande Gatsby è un adattamento romanzo -> cinema).
Solitamente si parla di remake cinematografico e si parte sempre, anche qui, come un'operazione da giustificare, quando non apertamente inutile o addirittura dissacrante.
Ma perché?
Perché questo approccio è riservato ESCLUSIVAMENTE al cinema?
Non capita, mai, infatti di sentir muovere queste critiche ad un remake teatrale o, inspiegabilmente, all'arte pittorica o scultorea.
Non ho mai sentito cose tipo:
"Hai visto? Ha fatto il remake di se stesso. Ma chi si crede di essere?"
"Pazzesco. Come se ce ne fosse bisogno poi. Ci aveva già fatto una Pietà, ora cosa crede di fare con questa Pietà Rondanini? Cinquant'anni dopo???? Qualcuno dovrebbe iniziare a tenere a bada l'ego di questo qui, tale Michelangelo"
"L'hai detto"
Se preferite l'Annunciazione, vi posso portare almeno quindici esempi, distanti anche secoli. Lo stesso dicasi per la Natività o la Crocifissione.
E posso continuare.

Il remake, spesso, trasporta storia e personaggi in un'epoca nuova, ma può anche variare alcuni personaggi, l'ambientazione spaziale o mantenere tutto senza modifiche, apportando solo una visione registica differente.
Nessuna di queste operazioni, però, va minimamente ad intaccare l'opera originale che mantiene il suo valore.
Chiaramente un remake - come qualunque altro film - può essere azzeccato o meno, ma non va attaccato a priori.
Se lo spirito dell'opera originale resta immutato, un rifacimento può beneficiare di uno sviluppo tecnologico capace di sottolineare alcuni aspetti della storia o di una comprensione di alcuni temi che magari erano tabù anche solo qualche decennio prima (il Codice Hays è stato abolito ufficialmente nel 1967 e proibiva una serie di cose oggi semplicemente al limite della follia*).

Stupisce vedere come tante, tantissime, troppe persone non siano in grado di abbracciare questo ragionamento, quasi fossero legati ad una visione infantile della narrazione.
E intendo 'infantile' nel vero senso della parola, ovvero un approccio simile a quello che hanno i bambini che preferiscono la ripetizione predissequa alla novità; un atteggiamento che rifiuta anche il minimo accenno di modifica, pure se è un tentativo di approfondire o aggiungere dettagli.

E vi ricordo che quando Chaplin partecipò a un concorso come sosia di se stesso arrivò solamente terzo.
Come dire: a volte le copie hanno davvero quel qualcosa in più dell'originale.



* Il "Codice Hays" o "Production Code" elencava tre Principi generali: 
- Non sarà prodotto nessun film che abbassi gli standard morali degli spettatori. Per questo motivo la simpatia del pubblico non dovrà mai essere indirizzata verso il crimine, i comportamenti devianti, il male o il peccato. 
- Saranno presentati solo standard di vita corretti, con le sole limitazioni necessarie al dramma e all'intrattenimento. 
- La Legge, naturale, divina o umana, non sarà mai messa in ridicolo, né sarà mai sollecitata la simpatia dello spettatore per la sua violazione. 

Diverse restrizioni specifiche vennero poi stilate come "Applicazioni particolari" di questi tre principi fondamentali: 
- Il nudo e le danze lascive furono proibiti. 
- La ridicolizzazione della religione fu proibita; i ministri del culto non potevano essere rappresentati come personaggi comici o malvagi. 
- La rappresentazione dell'uso di droghe fu proibita, come pure il consumo di alcolici, "quando non richiesto dalla trama o per un'adeguata caratterizzazione". 
- I metodi di esecuzioni di delitti (per esempio l'incendio doloso, o il contrabbando ecc.) non potevano essere presentati in modo esplicito. 
- Le allusioni alle "perversioni sessuali" (inclusa l'omosessualità), alle malattie veneree e al parto furono proibite
- Le scene di omicidio dovevano essere girate in modo tale da scoraggiarne l'emulazione nella vita reale, e assassinii brutali non potevano essere mostrati in dettaglio. 
- La santità del matrimonio e della famiglia doveva essere sostenuta. 
- L'adulterio e il sesso illegale, per quanto si riconoscesse potessero essere necessari per la trama, non potevano essere espliciti o giustificati, e non dovevano essere presentati come un'opzione attraente. 
- Le rappresentazioni di relazioni fra persone di razze diverse erano proibite.

C'erano molte altre applicazioni particolari, ma vi invito a pensare a tutti i vostri film e serie tv preferiti e ad immaginare come sarebbero se dovessero seguire questo codice.
E non parliamo del 1700, ma di meno di 50 anni fa.

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Edna Von V
Se c'è qualcosa di più importante del mio ego su questa nave, la voglio catturata e fucilata.

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