Worst & Best: 28 marzo

Un Giorno Devi Andare è il film della settimana e non so come dirvelo quindi lo dico e basta: è italiano.
No, davvero, ve lo giuro.
Oh, questa cosa che se ci mettiamo d'impegno sappiamo fare dei filmoni non smette mai di stupirmi.
Di Giorgio Diritti io ho visto solo L'Uomo Che Verrà ed è fenomenale, a dimostrazione che noi italiani siamo bravi a fare una cosa in particolare: raccontare i nostri drammoni nazionali (Marzabotto? Anyone?).
Certo, stavolta cambiamo nettamente area di competenza (viaggio alla ricerca di se stessi e la se stessa è Jasmine Trinca), però ci voglio credere tantissimo.
Probabilmente uscirà in sei sale e mezza, quindi lo dico ai pochi fortunati che non abitano una liana dopo Tarzan: non perdetelo.

Worst & Best: 21 marzo

I Croods, nonostante siano DreamWorks ed esca La Madre, vincono i miei timori e si portano a casa il thumb up della settimana.
Il film sa MOLTO di Brave senza però scopiazzarlo brutalmente.
L'idea è buona (la curiosità vs il tepore della propria casa caverna in un periodo cruciale per l'evoluzione umana, ma molto pericoloso per la sopravvivenza personale) e la realizzazione sembra all'altezza.
Se ne parlo così bene è quasi esclusivamente per merito del regista Chris Sanders che è anche quello di Dragon Trainer.
L'avete visto Dragon Trainer? Non era meraviglioso?
Io sto fortissimamente sperando in un bis di quel gioiellino e secondo me non ci siamo andati lontani, qui.

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Questa settimana i film fanno TUTTI schifo.
Sì, pure quello con Giallini (perché mi fai questo, eh? Perché?), quindi la notte scorsa ho deciso che questa settimana balza.
Riguardatevi Il Lato Positivo e via.

Le settimana prossima giuro che vi do un motivo per andare al cinema.

My Mad Fat Diary (E4, pilot)

COS'È: una comedy british. Quindi, più drama che comedy.
Oh, loro son fatti così.

Rae ha un po' di problemi:
- è adolescente (e sappiamo tutti come la cosa faccia schifo)
- è abbondantemente in sovrappeso
- è appena uscita da una clinica per le ragazze con problemi alimentari e psicologici
- è adolescente
Tutte queste quattro (sì, quattro: 'adolescente' vale doppio) cose, presentandosi tutte insieme, le rendono la vita complicatissima.
Per fortuna, Rae, ha un'amica bulimica che la adora, un'altra da inquadrare e una grande conoscenza musicale in grado di darle un tono:
così giorno dopo giorno prova a trovare un equilibrio, in bilico tra la bilancia, gli ormoni e la cattiveria delle persone che la circondano (capito perché 'adolescenza' l'ho contata due volte?).
Mayday (BBC One, pilot)

COS'È: un'altra serie tv inglese su un'adolescente scomparsa. Anche la locandina della serie tv manca, quindi stavolta vi accontentate di una foto promozionale.

In una cittadina rurale scompare Hattie, la 14enne che alla parata del Primo Maggio doveva interpretare la regina.
No, non mi sono sbagliata: non è un'altra recensione di Broadchurch, è solo un altro drama che, pur avendo le stesse premesse, sceglie di percorrere un'altra strada.

Broadchurch (ITV, pilot)

COS'È: l'ennesimo punticino a favore delle serie tv britanniche.

Broadchurch è la città perfetta: c'è il mare, tutti si conoscono, si salutano, si fanno le battutine, si aiutano ed esistono ancora i bambini che consegnano i giornali.
O meglio, esistevano, perché una mattina Danny viene trovato morto sulla spiaggia.
E all'improvviso, questo angolo di mondo non sembra più così perfetto, considerato che nemmeno i bambini non sono poi innocenti.
Ma magari è solo caduto dalla scogliera, no?
Magari è un incidente.
Nonostante questa ipotesi venga scartata in maniera coerente ma un po' frettolosa ("non mancano pezzi di scogliera, non ci sono sassi caduti, la posizione non è compatibile, ciao raga ci si vede al prossimo omicidio"), il resto della puntata è quasi impeccabile.
E chiariamoci un attimo: il primo che dice "Twin Peaks" lo prendo a scudisciate.
Worst & Best: 7 marzo

Oddio, i filmi!
Scusate!


Silver Linings Playbook è l'ovvio thumb up della settimana, recensito pochi giorni fa qui.
In breve il film tratta un argomento oserei dire quotidiano (la ricerca di una normalità dopo un dramma, causato o meno da noi stessi) in maniera molto intensa e profonda, sia a livello di scrittura che di regia.
Incredibile a dirsi ma quel palo di Bradley Cooper non è poi un cane come sembrava finora, anche se il film è retto da una pazzesca e premiata Jennifer Lawrence.
Un'interpretazione che supera quella di The Winter's Bone, un'attrice in grado di passare da ruoli come questi a storie completamente diverse come Hunger Games.
Che oh, io ora lo dico: ho letto tutti i libri, il film non è perfetto ma sto comunque aspettando fortissimamente novembre. Go Katniss, Go.

Vikings (History Channel, pilot)

COS'È: il nuovo lavoro del creatore di The Tudors, che va forte coi serial storici rimanendo, però, un po' troppo attaccato ai suoi prodotti precedenti.
E a Game Of Thrones.

Difficile partire neutri rispetto ad una serie tv che come tagline sceglie "The storm is coming". Ma le similitudini con la punta di diamante della HBO terminano (più o meno) qui.
Vikings, infatti, si avvicina sensibilmente sia a tutti i lavori precedenti di Hirst sia a Spartacus.
Innanzitutto tratta di una delle figure chiave della mitologia vichinga, ovvero Ragnar Lothbrok, re semi leggendario dalle umilissime origini in grado di unificare sotto il suo dominio buona parte del Nord Europa.
E ho detto niente.
Attorno a questo personaggio interessante si muovono però altri soggetti che molto probabilmente non sono realmente esistiti ma tentano, per quanto possibile, di rimanere fedeli alle caratteristiche del popolo in questione.
A volte fallendo.

Il lato positivo - Silver Linings Playbook (David O. Russell, 2012)

COS'È: il film che è valso a Jennifer Lawrence un Oscar e una tranvata in faccia cadendo sulle scale del palco per ritirare la statuetta.
Considerando che sia Bradley Cooper che Hugh Jackman si sono prodigati per raccoglierla, vien da pensare che forse tanto scema ed impacciata non è.

Tanto per me resti Katniss, mettitela via.


Quante volte (su questo blog, poi, non si contano) giudichiamo un film dalla bravura o dall'incompetenza degli attori?
In entrambi i casi, spesso, a pagarne il prezzo è proprio la pellicola, che o viene maltrattata perché ospita attori cani (e qui, se ne contavano ben due e vi lascio indovinare a chi mi riferisco) oppure viene offuscata dall'interpretazione magistrale di alcuni personaggi.
Questa volta O. Russell si ritrova a dirigere una stratosferica Jennifer Lawrence senza farci dimenticare quanto lui sia un regista di grande, grandissimo talento.