COS'È: il film su cui è stato detto di tutto e di più ("il nuovo Matrix", "il miglior film di fantascienza dopo Moon", "non l'ho capito ma voglio dire la mia") procurando immotivata hype o ingiustificato odio.
Alla fine, invece, nonostante i difetti, è un bel film.

In un futuro in cui esistono i viaggi nel tempo, la mafia utilizza questa tecnologia proibita per eliminare la gente poco simpatica (la mafia ha gusti difficili, si sa).
Qui troviamo subito il primo motivo per cui ringraziare Rian Johnson: finalmente non ci viene presentato un futuro idilliaco, perfettamente organizzato, in cui tutto è bianco, funzionale e volante.
Anzi. Non solo c'è ancora la mafia, non solo è un futuro molto simile al nostro presente per aspetto esteriore, ma lo è anche dal punto di vista socio-economico. Lo sa bene Joe Simmons/Bruce Willis che consiglia a Joe Simmons/Joseph Gordon-Levitt di lasciar perdere il francese e di concentrarsi sul cinese.

Questa, poi, è la seconda ragione per ringraziare calorosamente Johnson: non perché io ami particolarmente la Cina o detesti la Francia (ok, questa sì), ma perché all'interno di un fanta-thriller riesce ad inserire perfettamente alcuni momenti di vero sarcasmo (degna di nota anche la riflessione sui nomi delle cameriere quando i due Simmons si incontrano al diner. Evito spoiler, ma mi darete ragione).
Ad essere sincera, forse "fanta-thriller" è una definizione esagerata: una volta definiti i presupposti della trama, la conclusione diventa logica e quasi scontata. Difficile, quindi, parlare di thriller quando sappiamo già dove arriveremo.
Detto questo, però, lo storytelling resta comunque sempre solido e credibile, molto più che nei passati Brick e The Brothers Bloom.
Coi precedenti lavori, Looper ha in comune la non giustificazione del protagonista (Joe non è esattamente un santo e Johnson non ce lo fa mai scordare) e la passione per le inquadrature molto strette in ambienti chiusi, quasi claustrofobici: è esattamente in questi momenti - ne abbiamo almeno un paio - che il film prende velocità, grazie anche all'assenza di cliché sul futuro o sui viaggi nel tempo a cui accennavamo all'inizio.

So che lo dico spesso, ma Looper non è un film perfetto e non piacerà a tutti: tra i detrattori ci saranno sicuramente quelli che si focalizzeranno eccessivamente sui difetti (uno su tutti, il regista non riesce a scrollarsi di dosso quella sensazione di "pivello del mestiere", mancando quasi totalmente di tagli registici), dimenticando però di lodare la pellicola per la sua sceneggiatura e per l'analisi introspettiva (dove Johnson risulta molto capace).
A suo ulteriore merito, va detto che nonostante un cast di tutto rispetto, non abbiamo interpretazioni memorabili a celare abilmente le varie lacune del film: Willis, Gordon-Levitt e la Blunt fanno degnamente il loro lavoro senza però lasciarci a bocca aperta.
Sul momento ho anche pensato di suggerire a Willis di darsi a parti più consone alla sua età, ma il giorno dopo ho visto Moonrise Kingdom quindi, niente, è bello che mi leggiate nel pensiero, mi sento capita.
Ultima menzione alla mia scena preferita: la "decomposizione" di Seth mentre cerca di ricongiungersi col proprio doppio. VFX davvero ben realizzati, una chiara finestra sul rapporto tra presente e futuro, un brillante utilizzo del proprio corpo per comunicare con se stessi e - perché no - una roba che si avvicina così tanto allo zombie che non potevo non amarla.

Per chiudere, Looper si presenta come un film dalla struttura narrativa molto solida, ben pensato e - nonostante il filo logico - lontano dai cliché di genere.
Un nuovo passo avanti rispetto ai lavori precedenti, un lungometraggio molto coraggioso (sbagliarlo era davvero facilissimo) che ci fa sperare in film in cui vedere anche l'aspetto più registico di Rian Johnson.


GUARDALO SE:
finalmente vuoi vedere un futuro credibile (sì, lo so che qui parliamo di viaggio del tempo, fidati per una volta, cazzo)
ti piace il fanta-thriller
Emily Blunt (la amo, lo so, non dire niente)
riesci a beccarlo, non so come, in lingua originale. Doppiato perderà moltissimo.

EVITA SE:
i film sui viaggi nel tempo ti confondono
ti spaventano i bambini "coi poteri"

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Edna Von V
Se c'è qualcosa di più importante del mio ego su questa nave, la voglio catturata e fucilata.

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2 commenti:

  1. Sinceramente è proprio il futuro catastrofista il clichè degli ultimi 60 di letteratura in particolare, ma anche di cinema. Anche perchè è ovviamente l'affresco che riesce di più. Un thriller (un mezzo thriller), ambientato in un gradevole futuro, dove tutto funziona e ognuno è contento...beh. Farebbe cagare. La macchina del tempo è il solito strumento, il più classico, quindi a mettercela in mezzo non si poteva sbagliare. La trama regge poco e sinceramente trovo incomprensibile e eccessivamente sbrigativa l'evoluzione del personaggio Gordon-Levitt/Willis, da assassino al soldo d mafie del futuro a vecchio amante di una bella donna asiatica. Sto climax sinceramente patetico è riassunto in tre scene la cui utilità è solo farci capire che da vecchio Gordon-Levitt sarà più brutto perchè avrà il naso di Bruce Willis.

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    1. Beh, qui il futuro non è catastrofista: è molto simile al presente, il che è la 'novità' più grande.
      Solitamente, appunto, si va verso una distopia, cioè qualcosa magari tecnologicamente avanzatissimo, ma con grossi buchi sociali. Qui no e l'ho apprezzato parecchio.

      La trama lascia qualche domanda in sospeso, ma non così tante da far trasparire veri e propri buchi, per lo meno la mia sensazione è stata questa.
      Concordo con il fb/ff di LEvitt/Willis che è veramente troppo tirato via.

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